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Lui & Lei

La finta poetica.


di Mesx
14.04.2017    |    2.820    |    0 8.5
"E poi stava con un mio amico, non mi sarei mai osato..."
Oggi vi parlo di Ona. Si, questo era il suo nome.
Come si può facilmente intuire, non era di origini italiane, ma era comunque nata e cresciuta in Italia.
Una ragazza tremendamente acqua e sapone, sempre struccata e vestita in maniera sobria.
La conobbi come fidanzata di un mio amico, e sin da subito inquadrai che tipo di ragazza fosse.
Ad Ona piaceva vivere la sua vita come una poesia. La classica ragazza che fa un sacco di foto per metterci citazioni di poeti importanti, o che passa le giornate seduta in un parco a leggere un libro mentre gli uccellini cantano intorno a lei. Quel tipo di ragazza che come soprannome ha "In Bloom" che tradotto sta più o meno a dire "Che sta per sbocciare", un po' come se fosse un fiore non ancora sbocciato, per l'appunto.
Il classico tipo di ragazza che ascolta gruppi poco famosi perché "la loro musica è più genuina."
...
...
INSOMMA, PER FARLA BREVE, UNA RAGAZZA HIPSTER.

Nonostante questa sua "natura" Ona era una ragazza decisamente simpatica e alla mano, sempre aperta a mille discorsi e sempre pronta a dire la sua con pieno orgoglio. Una ragazza piena di emozioni e di voglia di vivere, assolutamente.
Non ebbi chissà quale attrazione per lei, la trovavo carina si, ma ero comunque orientato a ben altri orizzonti in quel periodo...e poi stava con un mio amico, non mi sarei mai osato.
Tuttavia, il destino è buffo ed il mondo è piccolo.
Io ed Ona ci rincontrammo 3-4 mesi dopo lungo una delle stradine del centro, per puro caso.
"Ciao A!"
"Oh! Ciao Ona, che piacere rivederti, tutto bene?"
Ne susseguì il classico scambiarsi di domande per far discorso.
"E con *Nome amico* come va?"
"Oh..ehm..."
"Ho toccato un tasto dolente?"
"Si e no...è complicato!"
"Oh, beh se ti va di parlarne puoi farlo eh!" Tendo a essere sempre molto disponibile con le persone, è la mia natura.
"Se ti va possiamo prendere qualcosa da bere e ti spiegò un po' la situazione...conosco un bar qui vicino molto carino!"
Sapevo già dove mi avrebbe condotto, e non mi sbagliai. Il tipico bar con un grande giardino fuori in cui potersi rilassare...un po' scontata come cosa.
La lasciai parlare e "sfogarsi" sull'argomento...ma parlandoci chiaro, sapevo già cosa avrebbe detto. Ona mi stava tristemente calando in basso nel baratro delle ovvietà.
"Poi vabbè...a tutte queste ragioni si aggiunge il problema del sesso, che a lui stava tanto a cuore e a me..."
"E a te non interessava."
"Come fai a saperlo?"
Mi venne da risponderle: "Perché è un cazzo di cliché di voi ragazze hipster" ma risposi semplicemente con "Perché capita spesso, purtroppo la sessualità è vissuta in maniera diversa al giorno d'oggi."
"Oh ma allora non sono l'unica a pensarla così"
Cristo, era riuscita a fraintendere le mie parole.
Parlammo a lungo di come lei vorrebbe che fosse tutto perfetto nel momento in cui fa l'amore e che non accada troppo spesso perché altrimenti si "perde la magia del momento". Parole che da un orecchio mi entravano e dall'altro mi uscivano.
Ona stava precipitando sempre di più...tristemente.
Dico tristemente perché dopotutto non era affatto una brutta ragazza. Capelli neri lunghi fino a sopra le spalle, un viso asciutto e degli occhi piccoli e neri come la pece. Fisicamente non aveva curve, era magra e piuttosto piatta sia su lato A che B...però Ona aveva quel "non so ché" che la rendeva sexy e che in passato mi aveva fatto fantasticare parecchio su di lei.
A fine di quella giornata mi propose di vederci di nuovo, magari per una passeggiata. Accettai senza pensarci, pentendomi un po' considerando che mi aveva preso per ciò che non ero.
Ci rivedemmo qualche giorno dopo, andammo nella zona più "campagnola" della città, dove non c'è mai nessuno e si sta bene.
Portammo qualche bibita e qualche spuntino e facemmo una sorta di picnic sotto un albero.
"Si sta proprio bene oggi! l'aria è calda ma non da fastidio..."
Io prestavo poco attenzione a ciò che diceva. Indossava solo un vestitino azzurro di quelli larghi in fondo...il tipico vestitino da ragazza per bene. Quello stesso vestitino però scopriva quel paio di gambe che fino ad ora avevo visto solo sotto dei jeans.
Dritte, perfette e lucide...un vera gioia per gli occhi...riuscivo a fatica a staccare lo sguardo da esse.
Ad un certo punto lei si alzò e fece qualche piroetta su se stessa nel prato a braccia aperte.
"E' tutto così bello A, non trovi?"
Dio santo, mi sembrava di essere finito in uno di quei film poetici che tanto odio. Il mio occhio però cadde su quella parte di vestito che si alzava, scoprendola un po' di più.
"Si Ona...è tutto bellissimo!"
Si sedette di nuovo accanto a me e riprese a parlare di quanto tutto fosse bello ecc...
Il discorso ci sta, per carità, però dopo un po' ne avevo i coglioni pieni. Un po' come voi che siete arrivati fino qua e avete notato che ancora non si è combinato nulla. (Chiedo perdono!)
La baciai. Ammetto che lo feci solo per zittirla, ma lei a quanto pare apprezzò e ricambiò con un bacio a sua volta. Il terzo bacio sfociò in un incrocio di lingue che divenne subito piuttosto affannato e passionale.
La feci sdraiare sul prato accompagnandola con il bacio...e fu qua, che Ona FINALMENTE, mi stupì.
Non appena fu sdraiata la sua mano andò a posarsi sul mio pacco, stringendo. A quanto pare la vera Ona stava uscendo.
Risposi delicato, accarezzando e stringendo un po' la sua gamba.
Lei cercava già il bottone del pantalone e la zip...voleva di più e non la feci attendere.
Tirai giù i pantaloni e avvicinai il cazzo alla sua faccia, lei senza pensarci due volte lo prese in bocca.
"Caspita Ona, mi stupisci così!" le dissi.
"Sssh, zitto." Fu la sua risposta. Era presa e anche tanto. A quel punto mi feci strada sotto la sua gonna, andando a palparle la figa e infilando poi la mano nelle mutande. Sentii una peluria ben curata sotto la mano...questo tuttavia non mi stupì. Era bagnatissima, le dita entrarono con una facilità disarmante.
Ma ecco che lei decise di stupirmi di nuovo. Si alzò di scatto e si sfilò le mutandine, per poi tirarsi su la gonna e mostrarmi così la sua bella figa con quel pelo nero che ci stava davvero bene.
Si avvicinò presuntuosa e mi prese la testa per i capelli.
"Leccamela, fammi godere, porco!"
Eseguii senza indugio, lei prese a palparsi le tette da sotto il vestito, non aveva il reggiseno.
Mi alzai poi in piedi a mia volta e ci demmo ad un po' di sana masturbazione reciproca...facile e piacevole.
"Hai un preservativo?" mi chiese.
"Si"
"Prendilo, subito."
Si appoggiò contro l'albero e si tirò su il vestito, scoprendo il suo piccolo culetto.
Indossai il preservativo e mi feci subito strada dentro di lei...fu facile da quanto era arrapata.
Iniziai lentamente, ma lei subito mi spinse con la mano come per indicarmi di aumentare la velocità...quindi aumentai il ritmo e presi a fotterla come meritava.
Godeva come una maiala, ma essendo in una zona isolata la cosa non era problematica.
"Scopami forte dai, continua, fammi sentire il cazzo!"
La staccai dall'albero ma continuai comunque da dietro, afferrando con una mano una tetta e con l'altra la sua gola.
"Meno male che per te doveva essere tutto perfetto eh? Il momento, la musica..."
"L'unica musica che voglio sentire ora è quella delle tue palle che sbattono contro la mia figa, scopami!"
La piegai a terra, con il culo verso l'alto e incrementai ulteriormente il ritmo, aggiungendo dei sono schiaffi sul suo piccolo culetto e dandole la musica che desiderava.
"Ti piace piccola troia?"
"Oddio si...ti prego continua ad insultarmi!"
"Sei una succhia cazzi, tu vivi solo per prendere il cazzo!"
"Si, io amo il cazzo, continua!"
"Capisco perché ti chiami Ona...sta per PorcOna, TroiOna, MaialOna...vero puttanella hipster?"
Lei mi fermò e si tolse il cazzo dalla figa per poi spingerlo verso il buco del culo.
"Sfondami il culo, fammi sentire che sono la tua troia!"
Spinsi così forte da sentire il preservativo strapparsi, ma entrò. Dopo i primi colpi lei ebbe un orgasmo fortissimo al quale gridò come se la stessero massacrando.
Mi sedetti a terra e la feci salire a cavalcioni su di me, i nostri sguardi si incrociarono.
La presi per le guance.
"Guarda che bel faccino da vacca che hai...eh?" le diedi uno schiaffetto.
lei prese le mie mani e le mise attorno al suo collo.
"Stringi, fammi mancare l'aria mentre me la sfondi..."
Strinsi un po', non eccessivamente, ovvio...non ero nuovo alla pratica.
Ebbe un secondo fortissimo orgasmo che la fece squirtare sul mio pube.
Si tolse il vestito di dosso, rimanendo così nuda nel mezzo di quel prato.
La sdraiai nuovamente sull'erba, e misi una mano attorno al suo collo mentre con l'altra mi sorreggevo.
"Allora Ona...dove la vuoi la sborra?"
"Hmmm, decidi tu..."
le tirai un altro schiaffetto. Il suo viso si illuminò di goduria.
"Ho detto dove la vuoi, puttana!"
"In bocca! affogami! DAMMELA TUTTA!"
Mi tolsi le rimanenze di quel preservativo distrutto, ma prima di darle ciò che voleva le misi le palle in bocca e me le feci leccare e succhiare per bene.
Dopodiché mi alzai in piedi e la afferrai per i capelli.
"Apri la bocca."
Lei obbedì.
La afferrai da dietro la testa e glielo spinsi in gola scopandole la bocca con arroganza. Uscii solo quando lei ostentò un conato.
A quel punto le feci tirare fuori la lingua e sparai la mia sborra nella sua bocca, fino all'ultima goccia.
Le tappai il naso.
"Buttala giù tutta, non deve rimanere niente."
Dopo che deglutì tirò fuori la lingua e non ci fu più traccia del mio bianco amore.
Ci fu un silenzio di più o meno 5 minuti.
"Non ti facevo così, Ona."
"Beh, allora sono brava a nasconderlo."
"Quindi, in realtà ti piace scopare eh?"
"La realtà è che l'ho lasciato perché scopavo con altri tre tizi ed ero troppo stanca per lui." mi disse ridendo e fiera di se stessa.
"Che troia che sei."
Mi guardò con i suoi occhi scuri. "Lo so...mi piace esserlo. Però sssh, è un segreto."
"Quindi per quale motivo continui a fare tira e molla con lui scusa?"
"Perché mi diverto a giocarci!"
La baciai e poi mi alzai e le misi il cazzo in faccia.
"Ferma che ti scatto una foto eh, sorridi!"
"Poi me la mandi però!"
"Certo!"
Quella stessa foto la girai al mio amico con delle scuse dicendo che mi era arrivata. Non la prese bene, ma almeno smise di uscirci una volta per tutte. Fu abbastanza furbo da non menzionare la foto e inconsapevolmente mi salvò il culo.
Non ebbi interesse a scoparmi di nuovo Ona, era stato divertente si, ma c'era sicuramente di meglio in giro.

Tornai quindi ai miei orizzonti, ma con una foto ricordo in più sul telefono.
Questa si che è poesia.
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